Negli scorsi giorni, le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl dopo aver preso atto della proposta formulata da Uneba per il rinnovo dello stesso, hanno proceduto a convocare l’attivo unitario delle delegate e dei delegati del 5 aprile 2024, nel quale si è convenuto unitariamente di procedere alla proclamazione dello stato di agitazione, ritenendo che, a distanza di oltre due anni dalla presentazione della piattaforma rivendicativa, lo schema proposto risulti essere completamente insoddisfacente.
In particolare, è stato più volte sottolineato che, i 50 euro “offerti”, sono del tutto insufficienti a recuperare l’aumento dell’indice inflattivo intercorso dal 2020 al 2023, un quadriennio nel quale una inflazione a due cifre ha eroso in maniera importante il potere di acquisto il cui recupero è obiettivo fondamentale per le organizzazioni sindacali.
Inoltre l’ipotetica data di chiusura del triennio successivo è destituita di qualsivoglia garanzia.
Per questi motivi Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs nazionali, ritenendo grave la scelta di Uneba di non rispondere alle legittime attese dei lavoratori del settore che sono stati in prima fila durante la pandemia e ancora oggi lavorano con grande abnegazione a tutela dell’utenza fragile del paese, hanno proclamato a far data da oggi lo stato di agitazione verso le Strutture-Enti associate a Uneba – Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale e/o adottanti il Ccnl Uneba.
In qesta fase lo stato di agitazione prevederà la convocazione di assemblee sindacali in tutte le Strutture-Enti associate a Uneba. Si procederà successivamente ad una valutazione dello stato delle relazioni con la controparte al fine di pianificare ulteriori eventuali azioni a sostegno delle richieste necessarie al rinnovo del contratto.
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