Giornata contro omofobia, bifobia e transfobia: tutelare tutte le persone

Dichiarazione congiunta delle federazioni sindacali europee e della Ces, Fseps, Etuce, Etf IndustriAll Europe, Effat, Efj, Uni Europa, Ffbww, Eurocop e Eaea.

Il 17 maggio il movimento sindacale europeo celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (Idahobit. In questa giornata, ricordiamo a noi stessi e ai politici europei che i diritti Lgbti+ sono diritti umani e sindacali fondamentali.

Lodiamo i progressi compiuti negli ultimi decenni per promuovere i diritti dei lavoratori Lgbti+ sul posto di lavoro attraverso la contrattazione collettiva e oltre, come il diritto alla vita familiare attraverso la parità di diritti per le coppie dello stesso sesso. Tuttavia, questi risultati sono ora messi in discussione o addirittura respinti dai movimenti populisti e di destra in tutta Europa. Ciò vale sia per i paesi in cui la legislazione sui diritti umani Lgbti+ è più avanzata, sia per i paesi che sono nelle prime fasi della lotta.

Condanniamo qualsiasi attacco alla comunità Lgbti+ e ricordiamo alle persone che “un danno a uno è un danno a tutti”. È un danno ai sindacati, a tutti i lavoratori e a intere comunità. Condanniamo i tentativi di fare dei lavoratori Lgbti+ i capri espiatori dei fallimenti economici e sociali dei governi. Non possono esistere comunità inclusive o luoghi di lavoro inclusivi senza sostegno e inclusione per le persone Lgbti+. Con particolare attenzione, sottolineiamo la necessità di tutelare i diritti dei nostri lavoratori transgender che sono sempre più bersaglio di attacchi da parte di politici e colleghi di lavoro.

A tal fine, invitiamo i partiti politici e i futuri membri del Parlamento europeo a proteggere e promuovere i diritti Lgbti+ nelle loro campagne elettorali e nel lavoro futuro. Chiediamo che l’Ue e i paesi candidati lavorino insieme per garantire libertà, sicurezza e uguaglianza per ogni persona Lgbti+ nell’Ue e oltre, inclusa la difesa dei diritti Lgbti+ nelle politiche esterne dell’Ue. Il Parlamento europeo, insieme alla nuova Commissione, dovrebbero svolgere un ruolo centrale in questo senso.

Infine, siamo molto preoccupati per la violenza e le molestie legate al posto di lavoro nei confronti delle persone Lgbti+, compresi gli attacchi online. Alcuni sindacati europei stanno conducendo trattative con le organizzazioni dei datori di lavoro europee per proteggere i lavoratori dalla violenza e dalle molestie da parte di terzi (Tpvh) aggiornando le relative linee guida. È obbligo dei datori di lavoro garantire ambienti di lavoro sicuri e sani e proteggere i lavoratori dalla violenza e dalle molestie di terzi. Sottolineiamo che la protezione dalla violenza sul lavoro è un diritto fondamentale dei lavoratori e sancito dalle normative europee in materia di salute e sicurezza sul lavoro e dalla Convenzione 190 dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

Dichiarazione di Marianna Flauto,  responsabile Salute e Sicurezza Uiltucs.

La Uiltucs ritiene che il tema delle violenza e delle molestie  nei luoghi di lavoro  sia un tema da attenzionare e da non sottovalutare. Il rispetto nei confronti di ogni persona deve essere una priorità in ogni luogo di lavoro. Il compito dei Rls è anche quello di  sensibilizzare le lavoratrici ed i lavoratori su questi temi anche attraverso momenti di confronto e assemblee mirate a diffondere la cultura del rispetto e  della sicurezza ma anche quella della denuncia. Le vittime di violenza e di molestie devono segnalare e denunciare i casi di violenza e non subire in silenzio. La Uiltucs e le sue strutture territoriali hanno le competenze per potere tutelare ed assistere anche legalmente queste lavoratrici e lavoratori, ed in tante aziende sono stati sottoscritti accordi che mirano a tutelare le vittime sia dal punto di vista contrattuale  che economico e psicologico. Continueremo nella nostra battaglia contro la violenza per la tutela della dignità  di ogni persona”.

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