Il 26 febbraio 2025 si è svolto a Roma il terzo incontro tra le cooperative Unicoop Tirreno e Coop Centro e Filcams, Fisascat e Uiltucs relativo alla procedura di fusione ex art. 47 l.428/90 che porterà alla nascita di Unicoop Etruria.
In apertura è stato comunicato che la procedura di fusione è ancora in attesa dell’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e che nel frattempo (ma anche nel periodo immediatamente successivo alla fusione stessa), le due cooperative continueranno ad operare in maniera pressoché autonoma.
L’obiettivo principale della fusione è quello di rafforzare la competitività, riguadagnando quote di mercato, attraverso delle sinergie sia negli acquisti che nella logistica, sebbene permangano ancora sostanziali differenze tecnologiche e rispetto alle politiche commerciali, il tutto mantenendo un forte legame col territorio.
Riguardo proprio alle politiche commerciali, è stato comunicato un riposizionamento dei prezzi sui prodotti di marca in entrambe le cooperative, con l’obiettivo di migliorare la convenienza percepita da parte dei clienti affiancando l’investimento sui prodotti a marchio Coop che ormai era diventato totalizzante.
Le cooperative hanno poi rimarcato la volontà di mantenere una chiara distinzione tra le insegne Coop e Superconti, salvo eventuali eccezioni, per evitare sovrapposizioni e proteggere il valore delle diverse strategie di mercato.
In questo primo passaggio, le due cooperative affermavano poi che ancora non potevano esserci certezze riguardo alla riorganizzazione generale delle funzioni di sede, in quanto c’è la necessità di valutare in profondità tutte le competenze e le figure professionali presenti, e la stessa incertezza c’era ancora riguardo alla cessione di parte della rete della Toscana nord, ancora in fase di definizione.
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto del percorso attuato dalle cooperative e di quello che si andrà a compiere, soprattutto riguardo alle politiche commerciali ed al legame col territorio, ma hanno anche ritenute insufficienti le garanzie poste fino a quel momento, le quali si limitavano ad escludere procedure unilaterali ed impattanti per le lavoratrici ed i lavoratori, chiedendo dunque delle risposte più approfondite sui nodi fondamentali riguardanti il perimetro della fusione e le ricadute sul personale.
Ulteriori richieste da parte sindacale hanno poi riguardato il potenziamento delle relazioni sindacali territoriali, ritenute fondamentali per il buon funzionamento del progetto ed una definizione pacifica dei contenziosi ancora pendenti, in modo da ripartire in maniera adeguata con il nuovo corso aziendale.
Abbiamo anche sottolineato le pecche a livello di comunicazione individuale da parte delle cooperative. A questo punto le cooperative hanno chiesto una pausa per fare delle riflessioni.
Al ritorno dalla pausa ci sono stati degli importanti chiarimenti ed una più puntuale definizione del percorso condiviso con le organizzazioni sindacali. Innanzitutto, è stato chiarito che la cessione dei punti vendita della Toscana nord ad Unicoop Firenze avverrà dopo la fusione, quindi in sede di procedura ex art. 47 sarà attuato il passaggio in continuità di tutte le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti delle due cooperative.
Inoltre, sarà mantenuta la contrattazione integrativa esistente che sarà applicata anche ai nuovi assunti, i quali diventeranno parte integrante della nuova e costituenda cooperativa.
È stato ancora ribadito che non verrà aperta nessuna procedura unilaterale e che la riorganizzazione delle sedi avverrà con strumenti condivisi e non impattanti, come una possibile incentivazione o una ricollocazione interna, anche attraverso percorsi formativi.
Questo, comunque, con un orizzonte temporale lungo, che non prevede nel 2025 nessuna fuoriuscita di personale, salvo il ricambio fisiologico e mantenendo in prospettiva il presidio territoriale delle funzioni.
Per ribadire il legame col territorio è stata comunicata una ridefinizione di aree macroregionali che saranno composte da: Toscana, Umbria-Marche e Lazio-Abbruzzo, le quali saranno potenziate per una gestione più efficace ed efficiente.
Su richiesta delle organizzazioni sindacali è stata inoltre condivisa la definizione di tavoli tematici per affrontare le principali criticità della fusione, in particolare la riorganizzazione delle sedi amministrative, la logistica, lo sviluppo dell’area laziale e delle aree più in difficoltà, per garantire un coinvolgimento attivo delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un tavolo sarà dedicato anche all’organizzazione del lavoro e agli organici, per avviare il confronto sul tema delle stabilizzazioni e dei consolidamenti.
Allo stesso tempo le cooperative si sono impegnate a costruire un calendario di incontri territoriali per una migliore gestione delle relazioni “ordinarie”.
Infine, i sindacati hanno richiesto una bozza di verbale di accordo riguardo alla procedura in corso, per cominciare a mettere nero su bianco quanto esposto e condiviso, e soprattutto al fine di definire i tempi e gli strumenti della fusione: questo sarà funzionale per chiarire le strategie di gestione dei presidi territoriali, garantire chiarezza alle lavoratrici ed ai lavoratori e migliorare la comunicazione con gli stessi rendendola più partecipata e trasparente.
L’articolo Unicoop Etruria: il punto sulla procedura di fusione proviene da UILTuCS.