In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Uiltucs ha scelto di avviare oggi i lavori del suo Consiglio nazionale. La scelta è voluta: l’iniziativa ribadisce con forza il no alla violenza di genere, un monito netto contro ogni forma di abuso.
L’evento apre un percorso di dialogo e confronto con l’obiettivo di celebrare il valore della vita e trasformare l’indignazione in azione concreta, difendendo diritti, dignità e libertà di ogni donna.
Al centro del dibattito di oggi, 25 novembre, l’importanza dell’autonomia e il contrasto alla violenza di genere. All’incontro hanno partecipato figure di rilievo: Claudia Marin, scrittrice e giornalista, Francesca Marinelli, professoressa associata di diritto del lavoro dell’Università Statale di Milano, e Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil confederale, accolte dalla segretaria nazionale Uiltucs Samantha Merlo e dalla segretaria nazionale Uiltucs Marianna Flauto.
Il confronto sul tema “Contrasto alla violenza di genere” ha preso spunto dal romanzo psicologico di Claudia Marin, “Imperfezioni”, una storia che racconta con grande realismo la violenza domestica, l’isolamento e la demolizione psicologica che colpisce la vittima. Il romanzo mostra come ipocrisia e formalismo possano portare a negare gli abusi, derubricandoli a “normale dialettica coniugale”.
La violenza si alimenta del silenzio che soffoca le sofferenze e genera isolamento e perdita di autostima.
La storia della protagonista mette in evidenza come la rinascita sia possibile solo attraverso la riscoperta dell’autonomia e del talento personale, elementi centrali per ricostruire l’autostima.
Nel dibattito è emerso più volte il tema della violenza economica, spesso meno visibile ma estremamente pericolosa. La violenza economica ostacola ogni progetto di autonomia professionale e produce isolamento e sottomissione. Per la Uiltucs, la battaglia per la parità salariale e per il lavoro stabile è anche una battaglia contro la violenza, perché la dipendenza economica è ciò che spesso imprigiona le vittime.
L’azione contrattuale della Uiltucs: sicurezza totale e misure di sostegno
La Uiltucs ha raccolto negli anni le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori e ha portato avanti politiche contrattuali che hanno introdotto temi cruciali come la parità di genere e il contrasto alla violenza e alle molestie. In tutti i rinnovi contrattuali, il sindacato ha sostenuto norme specifiche sul contrasto alla violenza di genere, perché la contrattazione non è fatta solo di numeri ma anche di valori.
È stato ricordato che la violenza assume molte forme – fisica, sessuale, psicologica, economica – e può manifestarsi anche nei luoghi di lavoro. Con la crescita del workplace harassment digitale, le molestie via email, chat e videoconferenze mostrano come la violenza possa essere trasversale e colpire anche negli spazi virtuali. Per questo, la Uiltucs chiede una sicurezza totale: fisica, psicologica, digitale.
Un appello al cambiamento culturale
La violenza è definita una costruzione culturale che deve essere smantellata, radicata in una cultura patriarcale che resiste anche in alcuni contesti giudiziari. La Uiltucs considera le aziende luoghi in cui avviare un cambiamento reale, creando ambienti inclusivi e protocolli chiari contro le molestie, formando dirigenti, lavoratrici, lavoratori e colleghi.
In conclusione, la Uiltucs e la Uil hanno scelto di trasformare l’indignazione in azione concreta e di continuare a lavorare affinché rispetto e dignità siano diritti inviolabili, e affinché nessuna donna debba più vivere nella paura.
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