Dopo una trattativa non semplice, in uno scenario che vede da un lato i risultati negativi del Premio 2024 e dall’altro la revisione al ribasso delle previsioni di crescita del Gruppo per il 2025, è stato sottoscritto l’accordo per il Premio di Risultato 2025.
Gli importi lordi massimali rimangono invariati rispetto al 2024, il terzo indicatore è modificato ed i pesi complessivi sono così riproporzionati: redditività 35%; produttività 35%; efficienza organizzativa 30% (quest’ultima determinata dal valore medio delle ore di formazione svolte dai dipendenti nel corso dell’anno).
Resta confermata la possibilità di convertire su base volontaria tutto o parte del Premio in servizi di welfare, scelta che determinerebbe il riconoscimento da parte dell’Azienda di una maggiorazione del valore che si intende convertire pari al 20% (+5 rispetto al 15% dell’accordo 2024) con stesse modalità operative in essere.
Per noi, l’introduzione dell’indicatore legato alla formazione rappresenta un segnale importante di attenzione verso la valorizzazione del lavoro e delle competenze delle persone.
Tra l’altro la formazione (anche quella proposta dai dipendenti purché autorizzata dai responsabili) consente di mantenere il lavoro da remoto nei periodi di mancata allocazione, secondo le regole stabilite dal recente accordo di smart-working, con criteri condivisi dalla Direzione e dinamiche approfondite più volte proprio nel corso di quella complessa trattativa.
Impegni che per la loro attuazione richiedono la piena collaborazione da parte dei responsabili affinché la formazione sia realmente esigibile ed effettivamente erogata, non solo ai fini del raggiungimento del Premio di Risultato, ma anche per riaffermarla come strumento concreto di partecipazione, crescita e qualificazione delle professionalità, in uno scenario tecnologico che continua ad essere dominato da rapide e importanti evoluzioni.
Il mese di settembre è stato caratterizzato da problemi sui rientri (per la capienza di alcune sedi) e sul telelavoro, ma anche sulla gestione della formazione per il personale ancora “disallocato”: sono questi i primi temi da affrontare nel corso degli incontri che a breve saranno calendarizzati e delle commissioni aziendali che definiremo insieme.
Questo accordo ha importanza per l’azienda nel suo complesso ma per le lavoratrici ed i lavoratori del comparto del terziario assume una rilevanza diversa con elementi positivi e negativi.
L’elemento negativo è il mantenimento di un differenziale contrattuale tra il comparto dei metalmeccanici e quello del terziario. Fatto non accettabile che deve essere risolto. I due elementi positivi sono il mantenimento della continuità negoziale e l’impegno, contenuto nel testo di accordo, all’avvio dell’analisi della sua situazione per arrivare a superarla con l’armonizzazione dei trattamenti contrattuali applicati all’interno della società.
Ci attende un lavoro particolarmente impegnativo su cui dovremo essere tutti impegnati. Oggi avere un tavolo sindacale unico, che mette assieme i due comparti di fronte alla direzione aziendale, nello stesso momento e nelle stesse riunioni determina una condizione inedita su cui riteniamo si possa agire in maniera positiva per avere un assetto contrattuale egualitario tra tutte e tutti coloro che sono impiegati nel gruppo.
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