Riconoscimento dei lavoratori domestici in Europa, Effat lancia la guida

In occasione di un evento di alto livello tenutosi ieri ad Amsterdam, l’Effat ha lanciato ufficialmente la guida-quadro per il riconoscimento e la regolamentazione del lavoro domestico, uno strumento fondamentale progettato per il settore, per garantire condizioni di lavoro dignitose e concedere alle lavoratrici e ai lavoratori domestici di tutta Europa il riconoscimento che meritano. Clicca qui per scaricarla!
I lavoratori domestici, che forniscono un’ampia gamma di servizi tra cui pulizie, assistenza e supporto domestico, sono indispensabili per l’assistenza e per le esigenze delle persone. Tuttavia, rimangono tra i lavoratori più vulnerabili e sottovalutati dell’Ue, spesso non dichiarati, con salari bassi e condizioni di lavoro precarie.
Aprendo l’evento, il segretario generale dell’Effat Enrico Somaglia ha sottolineato l’urgente necessità di un cambiamento: “Questo quadro di riferimento presenta gli elementi fondamentali di un vero e proprio progetto per il riconoscimento dei lavoratori domestici. Si definiscono chiaramente gli elementi essenziali necessari per ottenere il riconoscimento: forti diritti di contrattazione collettiva, un solido sostegno da parte dello Stato e, soprattutto, una reale volontà politica. Queste sono le basi per garantire che i lavoratori domestici ricevano finalmente la protezione e il rispetto che meritano”.
Il quadro si ispira a modelli nazionali di successo in Belgio, Italia, Austria, Francia e Svezia. Delinea le tappe fondamentali per una regolamentazione equa ed efficace, tra cui: lavoro dignitoso e pieni diritti del lavoro, compresi salari equi, condizioni di sicurezza, sicurezza sociale e contrattazione collettiva; investimenti pubblici e misure di accessibilità, come sussidi e detrazioni fiscali, per fornire servizi domestici e di assistenza di qualità a prezzi accessibili; professionalizzazione, comprese descrizioni chiare delle mansioni, percorsi di formazione e rispetto delle norme sul lavoro; contrattazione collettiva settoriale per sostenere la parità di diritti e un trattamento equo; strategie di formalizzazione, per concretizzare il riconoscimento, la valorizzazione e la professionalizzazione della forza lavoro.
Grace Papa, segretaria politica per il lavoro domestico dell’Effat, ha sottolineato: “I sussidi e gli incentivi fiscali non solo rendono i servizi accessibili, ma generano anche vantaggi economici attraverso un aumento del gettito fiscale, una maggiore partecipazione alla forza lavoro, in particolare tra le donne, e una riduzione a lungo termine della dipendenza dall’assistenza sociale”.
La guida delinea alcuni esempi di successo, tra cui: il sistema belga Titres-Services, che combina sostegno pubblico, contrattazione collettiva, sicurezza sociale e accessibilità economica; il contratto collettivo nazionale di lavoro italiano, che prevede l’indicizzazione automatica dei salari e una formazione certificata; sistemi solidi in Austria, Francia e Svezia, che dimostrano che il riconoscimento e il lavoro dignitoso possono essere raggiunti attraverso molteplici percorsi.
“Questo strumento è il nostro appello ai governi e alle istituzioni dell’Ue: aprite le porte al riconoscimento, alla formalizzazione e alla professionalizzazione del lavoro domestico. Per troppo tempo, milioni di lavoratori, per lo più donne migranti e spesso prive di documenti, hanno svolto compiti essenziali senza riconoscimento né diritti e hanno sofferto a causa di discriminazioni incrociate. È ora di cambiare questa situazione”, afferma Malu Villanueva, presidente del settore lavoro domestico dell’Effat.
L’Effat “invita le istituzioni dell’Ue, i governi nazionali e le parti sociali a riconoscere il lavoro domestico come un settore strategico, ad adottare politiche ispirate al quadro guida dell’Effat, a investire in assistenza accessibile, economica e di qualità, oltre che in condizioni di lavoro dignitose”. I lavoratori domestici si prendono cura dei bambini, degli anziani, delle persone con disabilità e delle famiglie europee. Migliorano l’equilibrio tra vita professionale e vita privata e rendono possibili tutte le altre forme di lavoro.
È ora che l’Europa apra le porte ai lavoratori domestici. È ora di prendersi cura di coloro che si prendono cura.

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