Tutele e più garanzie in Igt con l’intesa per il telelavoro

Si è svolto lo scorso 28 marzo l’ultimo di una serie di incontri avviati il 30 gennaio tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e la società Igt Lottery sulla annunciata decisione aziendale di procedere alla chiusura al 31 marzo delle sedi periferiche presenti su quasi tutto il territorio nazionale accentrando i dipendenti nel centro costo di Roma.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di avere chiarezza sul progetto di riorganizzazione che sta impattando sui lavoratori attraverso la disposizione aziendale di attenersi alle esclusive modalità di telelavoro e di smart working.

La società ha spiegato nel corso dei diversi incontri che la decisione di modificare la modalità di lavoro da “in presenza” a “in remoto” è una scelta in atto non solo in Italia ma a livello mondiale, derivata dal costo molto elevato delle sedi e dal numero delle richieste provenienti dagli stessi lavoratori.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno ribadito con forza che tutte le richieste di telelavoro e gli accordi siglati avevano vigenza sperimentale e sono state effettuati prima della decisione perentoria dell’azienda di non riaprire in nessun caso le sedi né ricercare dei luoghi di coworking.
Sin dal primo incontro le organizzazioni sindacali hanno richiesto di sostenere economicamente tali lavoratori, proponendo di raccogliere le istanze sollevate e che riguardavano rimborsi relativi a:
–  spese di viaggio in caso di richiamo nella sede di Roma, ricomprendendo il pernotto e le spese della cena;
–  spese certificazione energetica;
–  spese connessione internet;
–  sostegno economico delle spese energetiche da sostenere.
Nel prosieguo del confronto la società ha confermato che per tutti gli spostamenti dei lavoratori appartenenti alle sedi chiuse verranno rimborsate le spese di viaggio in caso di richiamo nella sede di Roma comprese quelle del pernotto e della cena; le spese per la certificazione energetica e di connessione internet, ma non per il sostegno per le spese energetiche.

Dopo un ampio dibattito, su quest’ultimo punto, la società ha risposto positivamente riconoscendo a tutti i lavoratori, ad integrazione di quanto già previsto al punto 2) del contratto integrativo aziendale sottoscritto il 7/12/2021, una somma di 50 euro da aggiungere al sistema welfare da corrispondere nel cedolino paga a partire da aprile 2023.

Tale quota aumenterà il valore welfare assegnato per tutti i lavoratori da 350 euro a 400 a partire dal 1° gennaio 2024.

Al termine di un’approfondita discussione e nella prospettiva che un mancato accordo sul tema “accentramento dell’organico sulla sede di Roma” avrebbe fatto perdere ai lavoratori interessati dalle chiusure delle sedi periferiche il necessario supporto economico utile sia ad installare una idonea postazione di lavoro presso i propri domicili che in caso di richiamo nella sede di Roma, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno deciso responsabilmente di sottoscrivere l’accordo.

Ci preme precisare che l’accordo siglato unicamente dalla Fisascat Cisl e dalla Uiltucs contiene la dichiarazione dell’azienda del prosieguo delle attività e l’assenza di ulteriori interventi di diversa natura e qualora dovessero mutare le esigenze organizzative, in modo tale da comportare la cessazione del ricorso al telelavoro, la società si è impegnata a riaprire le sedi territoriali di coworking cui potranno essere conseguentemente riadibiti i lavoratori.

Inoltre per coloro che hanno oggettive e valutate impossibilità ad adibire nelle proprie abitazioni una postazione di lavoro, la società ne garantirà una in coworking nella città di residenza.

Fisascat Cisl e Uiltucs in linea con il mandato del coordinamento dei delegati, preso atto e contrastata la decisione aziendale di riorganizzare l’azienda con la chiusura delle sedi periferiche, hanno siglato un accordo per diminuire quanto più possibile le ricadute economiche che tale decisione avrebbe arrecato a tutti i lavoratori interessati, garantendone il prosieguo delle attività.