Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: l’azienda evita qualsiasi forma di contrattazione
Ennesima distanza tra Decathlon Italia e le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Il noto marchio di attrezzature sportive continua ad evitare qualsiasi forma di contrattazione collettiva che possa migliorare le condizioni di chi lavora e agisce in modo unilaterale.
Nell’ultimo incontro, infatti, ha comunicato che non è intenzionata (in quanto non ha mandato dalla casa madre francese) a discutere di salario inerente indennità e/o maggiorazioni o di Ticket Restaurant, se non di un lieve spostamento di percentuale di premialità a fronte di un accordo di defiscalizzazione dello stesso, a suo tempo istituito unilateralmente e mai discusso con i sindacati nazionali, così come previsto dalle norme vigenti in materia.
“Non è accettabile immaginare un eventuale accordo che vada a sottoscrivere quanto già a suo tempo deciso unilateralmente dall’azienda – scrivono le tre sigle del terziario in un comunicato – e chiediamo l’eliminazione dell’applicazione della forma del part time flex, istituito ancora una volta unilateralmente dall’azienda e contrario ad ogni norma della disciplina in materia ed in contrasto con la normativa vigente.”
Constatato quindi, l’ennesimo diniego dell’azienda a trovare forme di contrattazioni collettive e condivise, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e dichiarato che non verranno più garantite ore di lavoro straordinario supplementari e tutte le forme di flessibilità previste, riservandosi sin da ora ulteriori iniziative di lotta a sostegno dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in Decathlon Italia.
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