Dopo una lunga e intensa trattativa sindacale si è raggiunto un accordo riguardante i licenziamenti in Getir.
Getir aveva comunicato negli scorsi mesi l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per tutti i circa 300 dipendenti (rider, picker, shift leader e personale amministrativo) come conseguenza della comunicazione della multinazionale turca di voler abbandonare molti paesi europei e tra questi l’Italia.
Le lavoratrici e i lavoratori, pur nella consapevolezza della difficoltà del momento, hanno dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali nel procedere alla sottoscrizione di tale accordo, consapevoli di quanto l’unione e la solidarietà dei lavoratori, anche in fasi così difficili, siano elementi fondamentali per garantire i loro diritti e un giusto trattamento economico.
Seppur nella drammaticità del dover gestire la perdita di lavoro e la chiusura di un’azienda, l’accordo ha prodotto passi avanti importanti, riconoscendo al suo interno, oltre a un importante sostegno economico legato all’anzianità di servizio, il riconoscimento retributivo del corretto inquadramento come previsto dal Ccnl Terziario Distribuzione e Servizi applicato dall’azienda.
Questa non è che l’ennesima crisi del settore del Food delivery, che vede un susseguirsi di crisi aziendali con migliaia di lavoratori lasciati letteralmente a piedi che contiene – pur trattandosi di licenziamenti – al suo interno un elemento positivo: il riconoscimento della subordinazione dei dipendenti e l’applicazione di un contratto collettivo nazionale, permetterà loro, oltre a quanto sopra, di veder riconosciuto il diritto all’indennità di disoccupazione Naspi.
Diritto negato invece a gran parte dei rider che vedono in questo periodo chiudere i loro rapporti di lavoro con una semplice e-mail. Lavoratori che si vedono obbligati, per veder riconosciuti i loro diritti fondamentali, a dover ricorrere con le organizzazioni sindacali alla giustizia e ai tribunali.
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